Attività legate ai servizi di sicurezza effettuate con turnazioni anomale all’interno del centro olio, in difformità alle indicazioni dell’ENI e discriminando i lavoratori locali

Vogliamo portare a conoscenza della pubblica opinione di una palese discriminazione nei confronti di lavoratori locali dipendenti dell’impresa S.I.S. Srl (Servizi Integrati di Sicurezza) attuale affidataria in Raggruppamento temporaneo di impresa, dei servizi di sicurezza all’interno del Centro Olio, impresa che, difformemente da quanto richiesto dalla Committente ENI E&P di far effettuare turni di 8 ore a tutto il personale che svolge l’attività presso il Cento Olio di Viggiano, anche al fine di aumentare l’occupazione, mantiene tale condizione solo per i lavoratori cosiddetti “locali” mentre per i fuori sede (trasfertisti) i turni effettuati sono superiori alle 8 ore. Da premettere che fino a qualche settimana addietro, la Committente ENI richiedeva che il personale impegnato in tali attività avesse una esperienza specifica maturata all’interno del Centro Olio. Oggi invece sembra che tale condizione o non sia più richiesta dalla Committente o quantomeno non è più rispettata dall’impresa che gestisce tale attività.
lnvitata dalle scriventi OO.SS. a ripristinare le condizioni di uniformità precedenti, anche perché l’articolazione delle turnazioni e l’orario di lavoro sono disciplinati da istituti del Contratto Collettivo Energia e Petrolio, l’impresa S.I.S. Srl non ha dato alcuna risposta, proseguendo unilateralmente a mettere in atto una palese violazione delle disposizioni della Committente nonché lesiva della dignità dei lavoratori e delle OO.SS. che li rappresentano, adottando un trattamento discriminatorio verso i lavoratori “locali”.

Resta inoltre da evidenziare, che per la stessa commessa di attività è in corso la gara per l’affidamento, ma la comunicazione di rito alle OO.SS. dove viene indicato il numero e il profilo del personale impiegato per la gestione delle attività, prevista dal “Protocollo di sito”, non è stata effettuata. Il nostro è l’ultimo grido di allarme verso una situazione insostenibile prima di attivare le azioni conflittuali di prerogativa sindacale.