Angelo Summa, Segretario Generale CGIL Basilicata commenta così l'esito della consultazione referendaria: “Dal voto referendario emerge un dato inequivocabile, che la vincitrice della consultazione è innanzitutto la Costituzione: hanno provato a cambiarla per ben tre volte e per tre volte gli italiani hanno detto No.

Una grande partecipazione democratica degli italiani che ha visto protagoniste le regioni del sud e la nostra Basilicata dove si è registrata una elevatissima affluenza al voto. Una straordinaria mobilitazione democratica che certifica un dato da cui far ripartire un dibattito sui problemi concreti degli italiani. Quello che emerge da questa tornata elettorale è, infatti, certamente una forte voglia di partecipazione dei cittadini alla vita politica e sociale del nostro paese, partecipazione che come Cgil avevamo già rilevato nelle tante assemblee svolte sul territorio regionale con il coinvolgimento dei nostri 60.000 iscritti.
Assemblee non prive di confronto, a tratti anche acceso, sul merito dei contenuti del progetto di riforma e nelle quali è costantemente emersa una richiesta di cambiamento e di una diversa politica economica e sociale, istanze definitivamente ed innegabilmente consacrate dall'esito dello scrutinio.
Come Cgil abbiamo fatto una scelta autonoma e di merito contro una riforma costituzionale sbagliata che aveva come obiettivo finale una verticalizzazione della politica e un restringimento degli spazi democratici, con grave vulnus dell'esercizio della rappresentanza.
Ora quello che si apre, sia a livello nazionale che locale, è uno scenario di cambiamento politico nella gestione delle istituzioni e delle scelte programmatiche di fondo legate allo sviluppo dei nostri territori, a partire dalle risorse energetiche su cui si è giocata la partita più evidente nel giro degli ultimi mesi, col referendum sulle trivelle di aprile e con la sostanziale modifica del Titolo V della legge riforma fortunatamente respinta.
Occorre ricomporre un fronte politico che rimetta al centro le speranze e i bisogni del Mezzogiorno, partendo da politiche di sviluppo e investimento. Non è più il tempo dell'occupazione delle istituzioni, è il tempo di dare risposte, scevre da narrazioni disallineate dal paese reale: reddito di inserimento, istruzione, mezzogiorno, sviluppo per rilanciare il Paese e creare opportunità di lavoro ricostruendo quel sistema di solidarietà proprio di un welfare ormai deflagrato dalla riforma del lavoro.
E su questo continueremo come Cgil la nostra battaglia con la imminente campagna referendaria sulla Carta dei Diritti Universali di tutte le lavoratrici e i lavoratori, per cancellare i voucher, ripristinare la responsabilità solidale negli appalti, reintrodurre le tutele dell'art. 18 in caso di licenziamento illegittimo.
Temi che incidono direttamente sulla vita dei tanti lavoratori che, lo ricordiamo, hanno scelto nei mesi scorsi di sostenere la nostra campagna di raccolta firme per proporre i quesiti referendari consentendoci di raggiungere un risultato straordinario: oltre un milione di firme nel Paese e 23.000 firme per ciascun quesito nella sola Basilicata.
Segno, anche questo, della grande voglia di partecipazione democratica che attraversa il nostro paese dove la democrazia ha dimostrato di non essere imbrigliabile in schemi semplificatori e efficentisti, sotto l'egida di un cambiamento, purché sia".