La classe politica lucana sta continuando inspiegabilmente ed irresponsabilmente a lasciare in agonia l’Agenzia Regionale per lo Sviluppo in Agricoltura che da oltre cinque anni continua a vivere una fase di eterno commissariamento.

E’ giunto il momento che la classe politica di governo risponda ai lavoratori dell’Agenzia, alle aziende agricole e a tutti i cittadini lucani su quali siano le reali motivazioni per cui si continua a mantenere uno stato di paralisi che sta penalizzando tutto il sistema agricolo lucano.

 Una scelta politica o semplicemente incapacità a riformare il sistema agricolo regionale?

La Funzione Pubblica CGIL considera inaccettabile e vergognoso il modo con cui la Giunta Regionale ha gestito e sta gestendo questa interminabile fase di commissariamento  che, a distanza di oltre cinque anni, non ha ancora presentato nessun disegno di legge di riordino sulla governance in agricoltura.

La Funzione Pubblica CGIL, proprio per discutere dello stato di precarietà in cui versa l’Agenzia a causa del prolungato stato commissariamento, ha tenuto nei giorni scorsi delle assemblee con tutti i lavoratori dell’Alsia su tutto il territorio. Durante le assemblee i lavoratori hanno manifestato il loro malessere per l’assurda condizione in cui si trovano ad operare, in attesa di una “imminente” legge regionale di riforma della governance in agricoltura.

In questa fase di vuoto di direzione politica dell’Agenzia a pagare le conseguenze sono anche i 53 tecnici agricoli dell’Alsia a cui scade il contratto il prossimo 30 marzo, senza che siano state attivate le procedure di rinnovo previste dall’accordo regionale sottoscritto dal Presidente della Giunta Regionale De Filippo e dal Direttore Generale Nardozza.

E’ ora e tempo che la politica dia segnali concreti procedendo immediatamente alla nomina del Commissario per dare una direzione all’Agenzia e attivando da subito l’iter consiliare per poter giungere in tempi rapidi alla approvazione della legge di riforma del sistema agricolo regionale.