"Sulle importanti tematiche della istruzione e formazione pensiamo sia giunto il momento di ottimizzare le risorse e porre in essere linee di intervento organiche, di durata triennale, per la qualificazione, il rafforzamento e l’ampliamento dell’offerta formativa scolastica” è quanto affermano CGIL, CISL e UIL, FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola Basilicata a margine del documento unitario presentato alla Giunta Regionale in ordine alle competenze assegnate dal Titolo V delle Costituzione alle Regioni in materia di istruzione.

“In materia di dimensionamento scolastico” sottolineano i sindacati “l’assenza di un contesto normativo definito e condiviso avrebbe permesso di ovviare al recepimento, nelle Linee Guida Regionali, di quanto disposto dalla Legge 111/2011, stralciando dal documento programmatico i parametri di dimensionamento delle Istituzioni Scolastiche previsti ai commi 4 e 5 dell’art. 19 del Decreto sviluppo e ripristinando i contenuti del DPR 233/98, procrastinando di un anno il termine già previsto per la definizione del dimensionamento scolastico e la sua applicazione sul territorio”. E ancora le organizzazioni sindacali hanno precisato che “L’Assessorato Regionale alla Istruzione e Formazione finora si è limitato ad applicare norme che rispondono a logiche esclusivamente numeriche, dettate dalla compagine governativa, senza in alcun modo avviare una riflessione seria e ponderata sul ruolo della scuola pubblica, sulla riorganizzazione sistematica dei servizi, su una programmazione circostanziata per la definizione di un Piano organico dell’offerta di istruzione e formazione pensato per raggiungere obiettivi concreti di sviluppo culturale e sociale del territorio”.

“Per quanto riguarda gli avvisi pubblici per la scuola primaria e per la scuola secondaria di I e II grado, finalizzati alla qualificazione del sistema formativo attraverso l’impiego di personale precario, abbiamo più volte chiesto la dotazione di una maggiore consistenza finanziaria e di rivedere l’utilizzo delle  agenzie in-house, che hanno esautorato di fatto le scuole delle competenze organizzative, progettuali, didattiche e valutative.

Per tutti questi motivi chiediamo la riapertura del confronto istituzionale a tutti i livelli per la definizione partecipata di un piano organico del sistema dell’istruzione e di un dimensionamento delle istituzioni scolastiche ad esso funzionale, che non prescinda dalle reali necessità educative territoriali e che risulti coerente alle scelte di sviluppo sociale, culturale ed economico della Regione.