Flai Cgil Potenza, Filcams Cgil Potenza e CGIL Basilicata chiedono l'apposizione dei sigilli per agevolare la ricerca di nuove forze imprenditoriali

 

Flai e Filcams Cgil Potenza giudicano inopportuna la presa di posizione dei 21 lavoratori della ex Cutolo che da ieri stanno occupando lo stabilimento, ricordandogli che se avessero aderito per tempo alle azioni di mobilitazione molto probabilmente la vertenza sarebbe già risolta.

“Nella riunione della settimana scorsa presso la presidenza della Giunta Regionale di Basilicata abbiamo chiarito la nostra posizione” - sottolineano Esposito e Lorusso, segr. gen. di Flai e Filcams - “chiedendo l'immediata apposizione dei sigilli da parte del curatore fallimentare in modo da emanare in tempi certi il bando per la riassegnazione del sito e delle concessioni da parte della Regione Basilicata”. In realtà questa è stata la linea che la Cgil ha seguito dall'avvio della vertenza proprio per agevolare la ricerca di imprenditori seri che possano e vogliano investire in uno stabilimento produttivo che ha grosse potenzialità di sviluppo. Non è accettabile che la ex Cutolo continui a produrre senza avere le necessarie licenze estrattive da parte della Regione Basilicata e per di più utilizzando lavoratori assunti da una società di commercializzazione.

Riteniamo opportuno che i 21 lavoratori (che hanno sempre lavorato senza curarsi dei possibili sviluppi della vertenza) riflettano sulle dinamiche che non potranno portare ad una soluzione positiva della vertenza e non faranno altro che allungare i tempi per la ricerca di forze imprenditoriali in grado di riavviare le produzioni in maniera legale, dando una prospettiva a tutti i lavoratori coinvolti in questa assurda vicenda. Gli stessi lavoratori che in tempi non sospetti hanno condotto una lunga e pesante battaglia, scioperando ad oltranza e presidiando i cancelli dello stabilimento al fine di determinare un miglioramento delle condizioni produttive e di lavoro per tutti e non solo per una parte dei lavoratori.

Aggiunge infine Alessandro Genovesi, segretario generale della Cgil Basilicata: "pur capendo le preoccupazioni dei lavoratori che stanno occupando, non è così che si potrà arrivare ad una possibile soluzione della vertenza. Anzi, pensare che dividendosi si sarà più forti è un errore. Non vorremmo che i lavoratori che oggi stanno occupando l'azienda, più che fare i propri interessi stiano, senza volerlo, facendo il gioco di chi non vuole che si possa ricercare un possibile nuovo imprenditore, serio, che rilanci il sito. Ora quello che serve è riportare la calma tra i lavoratori e permettere al curatore fallimentare e alla Regione di fare il proprio dovere e rispettare gli impegni presi, per non dare alibi a nessuno e scaricare le colpe magari sui lavoratori. Le uniche vere vittime della situazione".