Vertenza Stellantis Melfi e indotto
Calamita (Fiom Cgil): “Dall’incontro al Mimit nessuna riposta concreta sul futuro per le lavoratrici e i lavoratori dello stabilimento Stellantis di Melfi e l’indotto”

 

“Stellantis conferma ciò che da tempo la Fiom Cgil sta denunciando per intervenire in modo concreto: la mancanza di prospettive chiare rispetto allo stabilimento di Melfi. La situazione della più grande area industriale della Basilicata è davvero drammatica” Lo afferma la segretaria generale Fiom Cgil Basilicata, Giorgia Calamita.

“Stellantis al Mimit, all’incontro sollecitato dal sindacato – prosegue - non fa chiarezza sulla tenuta produttiva e occupazionale dello stabilimento Stellantis di Melfi e dell’indotto e sui volumi produttivi, non vi è un quadro sui tempi inizio produzione dei nuovi modelli, manca completamente il cronoprogramma delle nuove produzioni e l'uscita di quelle attuali. Inoltre sull’indotto Stellantis rivendica ulteriormente l’efficienza, ma senza alcuna garanzia sull'acquisizione delle commesse per i nuovi modelli. Rimane in sospeso la drammatica situazione degli oltre 600 addetti alla logistica espulsi dai cicli produttivi. Da tre anni a oggi sono 1600 le uscite incentivate nello stabilimento Stellantis di Melfi, molti dei quali giovani, e altre 500 sono già in programma.

La Fiom Cgil ha confermato a Stellantis e al Mimit che alle uscite volontarie devono seguire assunzioni di giovani lavoratori e creare la possibilità di realizzare un turnover occupazionale. Perché se si continua con il processo di svuotamento dello stabilimento si riduce la capacità produttiva con ricadute pesanti anche sulle aziende dell'indotto. Oggi la situazione è già drammatica, si va avanti tra cassa integrazione a rotazione, contratti di solidarietà, sono 700 lavoratori in trasferte, chi è dentro lo stabilimento vive condizioni di lavoro e salute e sicurezza pessime.

La crisi dell'automotive anche a Melfi è profonda – afferma Calamita - e oltre agli ammortizzatori sociali vanno previsti investimenti seguiti da una politica industriale che garantisca la transizione energetica e tecnologica con la centralità del lavoro. Abbiamo nuovamente sostenuto che la procedura dell'area di crisi complessa e l’Accordo di programma del comparto dell’automotive e del suo indotto, tanto propagandata dalla Regione in fase elettorale, non possono risultare la risposta da parte delle istituzioni.

È necessario che si dica la verità ai lavoratori e ai cittadini lucani. Stellantis sta smantellamento l’area industriale. Gli ecoincentivi sono solo per un anno a seguito di verifiche su volumi e produttività, non c’è alcun cronoprogramma sulle nuove produzioni che dovrebbero partire entro il 2026, gli incentivi non saranno disponibili per le nuove produzioni nello stabilimento di Melfi.

A fronte di tale situazione di incertezza – conclude Calamita - nessun piano industriale e continui licenziamenti mascherati, perdita di salario e peggioramento delle condizioni di lavoro e di vita, è evidente che la Fiom Cgil Basilicata metterà in atto tutte le azioni possibili affinché questo silenzio abbia a finire.

La Fiom Cgil Basilicata ritiene necessaria e non più rinviabile una netta inversione di tendenza, per evitare una situazione devastante e uno scenario negativo, che riguarderà tutta l’economia regionale. Non consentiremo che si faccia la campagna elettorale sui lavoratori con promesse illusorie. Metteremo in atto tutte le azioni per evitare che il più grande polo produttivo dell’automotive in Italia venga completamente cancellato,affinché si possano avere risposte concrete per tutti i lavoratori con investimento che garantiscano l'occupazione. Serve una mobilitazione generale per salvare lo stabilimento Stellantis di Melfi e l’indotto: i lavoratori e le lavoratrici hanno diritto a un futuro”.

 

Potenza, 3 aprile 2024