Questa mattina presso il piazzale antistante la stazione ferroviaria “fantasma” di La Martella a Matera i segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil, Eustachio Nicoletti, Giuseppe Bollettino e Bruno Di Cuia hanno pesentato la petizione pubblica sulle infrastrutture ferroviarie per lo sviluppo della Basilicata, con l’obiettivo di sostenere il “completamento del raccordo ferroviario Ferrandina-Matera ed il suo prolungamento verso la dorsale adriatico-jonica Bari-Taranto”.

All’incontro hanno partecipato tra gli altri il consigliere comunale Gianfranco Losignore, il presidente di Confimi Industria Basilicata, Nicola Fontanarosa, il funzionario di Confapi Matera, Pasquale Latorre e Giuseppe Vinciguerra e Giovanni Caserta in rappresentanza dell’associazione Matera Ferrovia Nazionale.

Di seguito il testo della petizione presentata da Cgil, Cisl e Uil per la realizzazione dell’opera ferroviaria Ferrandina – Matera e l’allungamento della stessa alla direttrice adriatica.

Cgil, Cisl e Uil di Matera, coerentemente con le ripetute posizioni pubbliche prese ormai da diversi anni, chiedono al Presidente della Giunta e al Consiglio Regionale di Basilicata che, nel rispetto della risoluzione approvata all’unanimità dal Consiglio regionale di Basilicata il giorno 30 giugno 2021 e della Deliberazione Consiliare n. 24 dell’8 giugno 2021, vengano attivate e realizzate azioni politiche, amministrative e tecnico-progettuali per sostenere la realizzazione del completamento del raccordo Ferrandina – Matera e suo prosieguo verso la dorsale adriatico – jonica Bari – Taranto” ed in particolare attraverso:

1. la formalizzazione al Governo nazionale di un’apposita scheda del PNRR (Piano nazionale di rilancio e resilienza) la prosecuzione della tratta Ferrandina – Matera per l’asse ferroviario Bari – Taranto;
2. l’approvazione di una delibera che implementi il completamento del raccordo ferroviario Ferrandina – Matera ed il proseguo verso la dorsale adriatica all’interno del Piano strategico dei trasporti 2016-2026.

Si tratterebbe di atti, naturali, logici e coerenti, da parte della Regione Basilicata per la realizzazione di una traiettoria infrastrutturale intelligente di collegamento tra le diverse zone industriali di Tito, Potenza, Valbasento, La Martella e Jesce tra di loro e queste con le direttrici ferroviarie tirreniche e adriatica, con il porto di Taranto, Salerno, Bari e Brindisi per sostenere lo sviluppo industriale e merceologico lucano.

Una inversione di tendenza rispetto al Piano dei Trasporti 2016-2026 e quello dei Trasporti di Bacino che non hanno tenuto conto del Contratto di Programma tra il Ministero dei trasporti e la stessa Rfi nel 2017.

Una presa d’atto che la realizzazione della programmazione della Ferrovia Ferrandina – Matera non è stata frutto dell’azione della Regione Basilicata ma dell’intervento della legge di stabilità 2017 che sulla scorta di iniziative di parlamentari aveva previsto lo stanziamento di 210 milioni di euro e poi rimpinguati con ulteriori fondi in considerazione anche dell’accessibilità a Matera – Capitale europea della cultura 2019 su cui la Rfi elaborò il cronoprogramma prevedendo la realizzazione e la ultimazione della infrastruttura ferroviaria per il 2022 e la piena attivazione commerciale per il 2024 e oggi sostituito con quello previsto dalla tempistica del PNRR.

L’annullamento del progetto alquanto demenziale e illogico del raddoppio selettivo nella tratta Borgo Venusio – La Martella, finanziato con 5.9 milioni di euro, che per il precedente Assessore regionale alla mobilità e trasporti avrebbe prodotto significativi risparmi sui tempi di percorrenza prevedendo di concentrare a Venusio tutti gli incroci in linea tra Altamura e Matera Villa Longo.

Per queste ragioni, è ormai necessario che il Presidente della Giunta Regionale e del Consiglio regionale prenda atto dell’attuale situazione e delle opportunità storiche derivanti dai cospicui finanziamenti del PNRR che ha previsto interventi di riqualificazione e di ammodernamento della tratta Battipaglia – Potenza – Mataponto – Taranto, confermata la realizzazione della Ferrandina – Matera e aperto le possibilità di realizzare la trasversale ferroviaria tra la direttrice tirrenica e quella adriatica attraverso la prosecuzione della tratta Ferrandina – Matera verso l’asse ferroviario Bari – Taranto.

Una tratta ferroviaria ordinaria che annullerebbe il ritardo storico cominciato nell’Ottocento all’indomani dell’Unità d’Italia, nel 1879 e attraversato tutti i periodi succedutisi fino ai nostri giorni che eliminerebbe l’isolamento della provincia di Matera realizzando i collegamenti indispensabili perché la Basilicata diventi realmente una regione di cerniera tra la Campania, la Puglia e la Calabria.

In caso contrario, il mancato allungamento della tratta ferroviaria Ferrandina – Matera alla dorsale adriatica sarebbe un’opera parziale che, paradossalmente, porrebbe la stazione di La Martella nuovamente nell’albo dei guinness e cioè: l’unica stazione in Italia che, pur non avendo ostacoli insormontabili (mare, montagne, ecc.), l’ingresso e l’uscita della stazione corrisponderebbero costringendo il treno a ritornare indietro nella direzione di arrivo.

Pertanto, ritenendo che il completamento del raccordo ferroviario Ferrandina-Matera e il suo proseguo verso la dorsale adriatica:
1. eliminerebbe l’isolamento storico della Città di Matera e la sua Provincia che dura da 150 anni;
2. creerebbe un collegamento diretto da Potenza a Bari (Via Ferrandina – Matera – Gioia del Colle);
3. costituirebbe un impulso ai settori produttivi agevolando la circolazione nazionale di persone e merci;
4. favorirebbe il comparto del turismo provinciale e dell’intera Basilicata;
5. metterebbe in collegamento cinque importanti Zone Industriali della Basilicata (Tito Scalo, Potenza, Val Basento, La Martella, Jesce) e di queste con le direttrici ferroviarie e con i porti del Tirreno, dello Jonio e dell’Adriatico ;
6. inserirebbe la città di Matera nel circuito nazionale e internazionale, legando il Tirreno all’Adriatico, ponendo la Città di Matera in una posizione centrale e privilegiata all’interno del Mezzogiorno d’Italia;

chiediamo alle Istituzioni (Enti Locali, Scuole, ecc.), all’Arcidiocesi di Matera – Irsina, alle Associazioni datoriali, di categorie, culturali, del volontariato, alle aziende, agli operatori turistici di contribuire a rendere capillare la petizione portando i cittadini di Matera e Provincia a sottoscriverla affinchè il Presidente della giunta e il Consiglio regionale di Basilicata, cogliendo pienamente l’opportunità storica riveniente dal PNRR, pongano definitivamente e pienamente fine ai limiti infrastrutturali di collegamento soprattutto ferroviario tra i diversi territori lucani e creino così le condizioni fondamentali per determinare uno sviluppo industriale, manifatturiero e merceologico e rilanciare l’occupazione nella nostra regione.

Potenza, 17 novembre 2021