Festa della Repubblica

Nell’anno della pandemia l’invito a rinascere dalla Costituzione

 

Nell'anno in cui la pandemia ha stravolto le vite e la società, la Festa della Repubblica è carica di significato per la ripartenza. Il 2 giugno non rappresenta solo una data storica, ma l’occasione per lanciare un messaggio forte e chiaro: per risolvere la crisi attuale è fondamentale e imprescindibile attuare pienamente la Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza.

Il referendum istituzionale del 2-3 giugno 1946 sancì la nascita della Repubblica italiana, chiamando per la prima volta al voto le donne e nominò i componenti dell’Assemblea costituente. Giorni di grande partecipazione popolare vissuti senza alcuna tensione nonostante il Paese fosse diviso su una scelta decisiva per il suo futuro.

La Cgil unitaria fu parte di questa assunzione di responsabilità che segnò uno dei momenti più alti di condivisione tra il Paese reale e le istituzioni in formazione. I lavori della Costituente e la stessa Carta costituzionale confermarono il ruolo decisivo del sindacato e delle associazioni negli assetti della democrazia repubblicana. Settant’anni dopo è d’obbligo richiamare il clima di quei giorni e riaffermare la necessità oggi di rigenerare gli spazi della cittadinanza politica, sociale ed economica, rimuovendo ogni discriminazione e ogni esclusione per un progresso non solo economico, ma anche umano e culturale.

In questo 2 giugno dalla Cgil l’invito a rinascere dalla Repubblica e dalla Costituzione, attuandone pienamente i principi e rispettandone i valori. In un momento cruciale, in cui le destre cercano di farsi spazio approfittando della crisi economica e sociale, la più grande dal secondo dopo guerra, è nostro dovere ricordare e difendere la Costituzione e i suoi principi di libertà e uguaglianza.

 

Potenza, 1/6/2020