Welfare e sociale a rischio in Basilicata
Occorre regolamentare e disciplinare gli standard, la qualità del servizio, il lavoro

 

Il welfare in Basilicata manifesta preoccupanti segni di sfaldamento, troppo spesso affidato ad improvvisati imprenditori dell’assistenza. Il tutto nella più totale disattenzione delle istituzioni preposte a vigilare e in una cornice normativa e regolamentare che non consente una lungimirante programmazione dei fabbisogni, non permette di organizzare servizi e tutele, non consente la qualificazione del personale impiegato.
Da un primo riscontro sull’assistenza alle persone anziane nelle case di riposo, emerge un quadro desolante che rischia di aggravarsi con la nota esigenza di uniformare il sistema agli standard strutturali e organizzativi previsti dalla DGR 194/2017 della Regione Basilicata, su cui occorre da subito intervenire in maniera sinergica per provare ad orientare le scelte e fare fronte comune per qualificare al massimo le politiche sociali in Basilicata e per richiedere che chi accede alla organizzazione del servizio possegga specchiati requisiti di integrità e di serietà.
In queste si palesano difficoltà in diversi presidi, in particolare si apprende che a Spinoso sia in atto un vero e proprio esodo degli ospiti in spregio alle più elementari norme di civiltà, di rispetto delle persone, di buonsenso. Con motivazioni risibili e non del tutto chiarite vengono prese e spostate persone anziane da una casa di riposo all’altra come fossero pacchi postali, anche a distanze considerevoli, il tutto anticipato da una asettica telefonata ai parenti.
Questo caso ci riporta alla dura realtà di un sistema del welfare e del sociale che in Basilicata rischia di scivolare verso approdi a dir poco discutibili, molte volte affidato ad imprenditori improbabili, senza scrupolo alcuno né per le persone assistite, né per i lavoratori, sottoposti a turni e condizioni inaccettabili, condizionati a ricatti e ingerenze di vario tipo, senza il minimo rispetto per la professionalità e per la grande umanità che uomini e donne, ausiliari e operatori socio-sanitari, in tante occasioni riservano per persone esposte e deboli.
La CGIL attiverà subito ogni forma di intervento e di confronto con la Regione Basilicata, con il Dipartimento Salute e con tutte le lavoratrici e i lavoratori interessati al fine di qualificare quanto prima un mondo che viaggia a diverse velocità, in cui si sommano realtà virtuose e serie con situazioni di vero sfruttamento lavorativo e di improvvisazione nel fare impresa sociale. Quello che si presenta è un sistema frammentato, in cui molti si affrettano ad organizzare una casa di riposo col solo fine di fare soldi ed economie, per il quale bisognerà mettere in campo ogni sforzo per regolamentare e disciplinare gli standard, la qualità del servizio, il lavoro di tante persone che molto spesso accettano condizioni di vero e proprio sfruttamento, lavorando il doppio di quanto previsto dai contratti e senza le minime tutele.

 

Giovanni Casaletto
Coordinatore Territoriale
FP Cgil Potenza