Buongiorno e buona domenica. Sperando di farvi cosa gratita, pubblichiamo sul nostro portale il mattinale Cgil dedicato alla grande manifestazione di ieri a Roma

 

#9FEBBRAIO. IL GRANDE FIUME COLORATO INVADE TELEGIORNALI, QUOTIDIANI,
SITI WEB E SOCIAL

 

La manifestazione unitaria di Cgil, Cisl, Uil - una delle più grandi
degli ultimi anni - (“contateci”, ha detto Maurizio Landini senza dare
numeri dal palco di San Giovanni al suo debutto come leader della
Cgil), si è conquistata lo spazio che gli era dovuto in tutti i
telegiornali di ieri e oggi sulle prime pagine dei quotidiani e nei
servizi di cronaca nelle pagine interne. Un fiume di fotografie,
commenti e notizie sui social network della Cgil che sono stati
letteralmente presi d’assalto (anche dai professionisti della critica
e dell’insulto). In tantissimi hanno seguito la diretta di
RadioArticolo1 (www.radioarticolo1.it e a Roma anche in modulazione di
frequenza 97.700) dalle 9 del mattino fino alla fine dei comizi e al
dopopalco con una intervista del direttore Altero Frigerio a Maurizio
Landini
(https://www.radioarticolo1.it/audio/2019/02/09/39343/la-piazza-del-cambiamento).
Landini ha parlato sul palco dopo le testimonianze dei lavoratori e
prima dei segretari generali di Cisl e Uil, Anna Maria Furlan e
Carmelo Barbagallo. Un intervento che è stato accolto da grandi
applausi della piazza strapiena e soprattutto da un consenso e una
simpatia diffusa tra persone che si avvicinano per la prima volta al
sindacato o riscoprono la voglia di partecipare. Non c’è solo questa
marea di persone che oggi hanno invaso Roma, ha detto Landini, ma oggi
c’è anche l’espressione di una voglia di ricominciare a partecipare.
Per riascoltare l’intervento di Landini:
https://www.radioarticolo1.it/audio/2019/02/09/39340/maurizio-landini-con-il-lavoro-un-altro-paese-e-possibile.
Cronache, interviste ai lavoratori nel corteo e sintesi degli
interventi dal palco su Rassegna Sindacale (www.rassegna.it). Dal
governo, almeno per ora, la risposta alla manifestazione è di chiusura
in particolare con la polemica del ministro del lavoro Di Maio, mentre
Salvini ha detto che il governo ha il consenso di tutti quei
lavoratori che stanno andando in pensione con quota 100. Replica
chiara dei segretari di Cgil, Cisl, Uil: il governo esca dalla realtà
virtuale o andrà a sbattere. Molto netto il messaggio di Landini: il
governo incontri noi, non chi protesta in Francia. Il segretario
generale ha voluto dare anche un tributo a chi lo ha preceduto: “Se la
manifestazione è stata un successo, il merito non è mio, che sono
segretario da qualche settimana, ma di Susanna Camusso, Annamaria
Furlan e Carmelo Barbagallo..In piazza ieri c’erano anche gli
industriali con una delegazione di Confindustria e degli imprenditori
romagnoli. Nel discorso di Landini una parte molto importante e
coraggiosa è stata quella relativa alla necessità di cominciare a
costruire un nuovo modello di sviluppo basato sul rispetto dei diritti
dei lavoratori e dell’ambiente. Netto anche il messaggio sulla
politica di cui c’è bisogno: contro quelli che diffondono odio e
divisione, ha detto Landini, noi siamo quelli che uniscono il Paese e
seminano solidarietà

 

BREVE RASSEGNA DALLA STAMPA DI OGGI

 

SOLE 24 ORE

 

Bella e importante foto notizia sulla prima pagina, con la fiumana di
bandiere rosse, verdi-bianche e azzurre che ha invaso le strade della
capitale. Il titolo in prima: “Sindacati in piazza, il Governo cambi
rotta”. Nelle pagine interne il pezzo è firmato da Giorgio Pogliotti
(p. 2): l’appello per rilanciare crescita e occupazione. Landini: “Più
investimenti, non ci fermeremo. Furlan: “Noi siamo il mondo reale”.
Barbagallo: “Aspettiamo che ci convochino”. Nell’articolo di Pogliotti
si parla anche delle reazioni del governo, che per ora sono solo di
chiusura: “Ma dal governo sono giunti segnali di chiusura: «È
singolare vedere che si scende in piazza contro "Quota l00" e non si è
scesi in piazza quando si è fattala legge Fornem» ha detto Di Maio.
“Confusi tra la folla – scrive Pogliotti - hanno sfilato i candidati
segretari del Pd Maurizio Martina e Nicola Zingaretti, presenti
Massimo D'Alema e Laura Boldrini.

 

REPUBBLICA

 

“In 200 mila in piazza con i sindacati. Il governo esca dalla realtà
virtuale” (p.6). La cronaca della giornata è di Paolo Griseri, che
parla della prima volta di Landini: “È una prima volta anche per
Maurizio Landini, la prima da segretario generale della Cgil. Compare
in via Amendola e subito viene assalito dalle telecamere: «Non sono
abituato, devo ancora rendermi conto», confessa. Non sarà certo la
prima manifestazione cui partecipa..: «Ma da segretario generale è
davvero una cosa diversa». L'effetto-Landini si vede subito nelle
continue richieste di selfie e interviste. «La nostra non è una
manifestazione contro qualcuno ma per il lavoro», sintetizza lui…

 

IL CORRIERE DELLA SERA

 

Sul Corriere della Sera scrive Enrico Marro. Sulle reazioni del
governo Marro scrive: “La manifestazione di certo non ha fatto piacere
al governo. Il premier, Giuseppe Conte, aveva inutilmente chiesto al
sindacati di non farla. Ieri il vicepremier Matteo Salvini, ha
attaccato «la Cgil che rimase muta quando veniva approvata la legge
Fornero e ora va in piazza quando è stata smontata». E l'altro
vicepremier, Luigi Di Maio, ha replicato a Furlan dicendo che «la
realtà virtuale era quella dei governi precedenti che hanno
sacrificato tutto sull'altare dell'austerity». Secondo i sindacati,
quella di ieri è stata «tra le più grandi manifestazioni degli ultimi
decenni». Considerando la capienza della piazza, si possono stimare
150-200 mila presenze. Per quello che si è visto, un contributo è
venuto anche dall'«effetto Landini». La naturale empatia del nuovo
segretario della Cgil con la base del sindacato è apparsa evidente nel
corteo. Cercato, salutato con cori che scandivano il suo nome, e
acclamato dai suoi come una star, Landini si conferma un leader
popolare come non se ne vedevano da molti anni nel sindacato. Ha
creato tante aspettative e lo sa: «Questa piazza ci consegna una
grande responsabilità». E sa anche che un eccesso di protagonismo
farebbe saltare la ritrovata concordia fra Cgil, Cisl e Uil e
l'ennesimo tentativo di costruire un sindacato unitario. Per questo,
forse, ha chiuso il comizio dicendo: «Se la manifestazione è stata un
successo, il merito non è mio, che sono segretario da qualche
settimana, ma di Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo
Barbagallo».

 

IL MESSAGGERO

 

Il titolo del quotidiano romano mette in evidenza il nuovo rapporto
tra sindacati e organizzazioni degli imprenditori. “Sindacati e
imprese in piazza: ora il governo cambi rotta”. Nell’articolo a pagina
si legge tra l’altro: “..Insieme ai cappellini dei pensionati, ai
cartelli spiritosi contro il ministro del «sottosviluppo» Luigi Di
Maio (riprodotto in sagome), ecco la delegazione di Confindustria
Romagna. Dove è forte la preoccupazione per lo stop alle trivelle
inserito dal Governo nel Dl Semplificazioni. Gli imprenditori arrivati
da Ravenna per sfilare in corteo sono una trentina, altri arrivano
dalla Basilicata, da aziende del settore dell'Oil e Gas. Hanno portato
un manifesto: «Investiamo nel gas naturale italiano, meno
inquinamento, meno spesa, più lavoro. Sì al gas naturale italiano».
Sono accanto ai sindacati, sottolineano - a parlare è Ermanno
Bellettini, responsabile delle risorse umane della Rosetti Marino -
perché «se non c'è crescita non c'è lavoro, e se soffrono i lavoratori
soffrono anche le imprese. Siamo insieme, siamo tutti preoccupati». E
sul nodo trivelle: «Non capiamo perché c'è questo accanimento contro
questo settore». A nessuno qui piace la sulla manovra, «miope e
recessiva», e insistono sulla necessità di creare lavoro, rilanciando
gli investimenti, di fare una «vera» riforma delle pensioni e di
rivedere il sistema fiscale, diminuendo il peso della tasse su
lavoratori e pensionati. Quota 100 «ben vanga» ma non basta perché
lascia fuori «tutto un mondo» che non arriva a 38 annidi contributi: a
partire dalle donne e dai giovani.

 

IL MANIFESTO

 

Molto spazio (già dalla prima pagina) sul manifesto all’evento di
ieri. La cronaca della giornata e dell’intervento del segretario
generale è affidata a Massimo Franchi: “Landini: seminiamo unità,
cambiamo in meglio il paese” (p. 3). A proposito del primo intervento
di piazza di Landini, Franchi scrive: “…Il battesimo per il Landini
segretario generale della Cgil è da vero «saldatore». Diversamente dal
passato in cui la confederazione più grande chiudeva i comizi,
l'accordo prevede che lui sia il primo a parlare dopo i sei lavoratori
che hanno raccontato «a cosa si è ridotto il lavoro (e la pensione) ai
giorni d'oggi». Landini detta la linea e scalda la piazza. «Siete uno
spettacolo - dice rivolto ai manifestanti -visto che tutti danno i
numeri, dei numeri noi non ne diamo: contateci voi», è la sfida ai
media mainstream che hanno boicottato la manifestazione e a Lega e M5s
che la bombardano da giorni. L'attacco a Di Maio c'è subito: «A chi va
ad incontrare chi protesta negli altri paesi (la delegazione di gilet
gialli, ndr) chiediamo abbia un briciolo di coraggio e incontri noi
che siamo il cambiamento, qui c'è il cambiamento e non abbiamo scritto
"Giocondo" qui sopra» perché «abbiamo bisogno di unire questo paese,
di impedire la corsa al ribasso fra lavoratori». Le bussole sono
sempre la Costituzione («che va applicata anche nella parte in cui
prevede effettiva partecipazione dei lavoratori») e la «questione
ambientale» per cui serve «fare sistema con tutti per un nuovo modello
di sviluppo». La «lotta dei lavoratori ungheresi» porta a parlare di
Europa e populismi: «Non lasciamo la bandiera a chi pensa che
iproblemi si risolvano nei propri condomini: siamo preoccupati quando
il linguaggio agisce sulle solitudini, bisogna diffidare e cambiare
strada quando si incontra uno che dice che da solo risolverà tutto: vi
sta prendendo in giro». E quanto alla riforme del governo le critiche
sono motivate: «Il problema non è i 200-300mi1a persone che andranno
in pensione, sono i 20 milioni che non ci andranno: i giovani, i
precari, le donne, i lavori gravosi», mentre sul «reddito noi abbiamo
chiesto il Rei e lo criticavamo perché aveva poche risorse; ora le
risorse ci sono ma si mescola tra contrasto alla povertà e politiche
per il lavoro con il rischio di non risolvere nessuna delle due»…Sul
manifesto scrivono anche Riccardo Chiari “Una manovra tutta da
cambiare” (p.2), Mario Pierro (“Al Sud non fondi, ma più impegno, è
bufera sul ministro Bussetti”) e Roberto Ciccarelli: “Navigator e
precari: un capolavoro di intelligenza” (sull’equivoco di Cinque
Stelle e la critica al reddito di cittadinanza). Io manifesto dedica
alla manifestazione anche l’editoriale del direttore Norma Rangeri,
che oltre a dare molta rilevanza politica al ritorno dei sindacati in
piazza, ci tiene a sottolineare la “contraddizione” di una possibile
alleanza con imprenditori che vogliono trivellare l’Adriatico.

 

L’AVVENIRE

 

La cronaca della manifestazione è a cura di Maurizio Carucci, che
oltre a riportare la parole di Landini e quelle della segretaria della
Cisl, Anna Maria Furlan, cita il messaggio del segretario Uil, Carmelo
Barbagallo: “…Chiediamo al governo di convocarci, altrimenti la
mobilitazione proseguirà - sottolinea Barbagallo -. Quota 100 va bene,
ma si deve trovare una soluzione anche per tanti altri lavoratori che
avrebbero diritto di andare in pensione e non ci possono andare. Il
reddito di cittadinanza è un utile strumento contro la povertà, ma
vorremmo anche che si creasse lavoro peri giovani. Inoltre, servono
investimenti pubblici e privati in infrastrutture materiali e
immateriali per puntare allo sviluppa II Paese è in recessione noi
siamo contro l'austerità e vogliamo batterci perché si riprenda il
cammino economico e produttivo».

 

IL FATTO QUOTIDIANO

 

Sul Fatto scrivono Cannavò e Caporale. Sugli interventi dei segretari
generali Salvatore Cannavò scrive: “..Contro quelli che seminano odio
- spiega ancora Landini - ci sono quelli come noi che seminano
solidarietà". Il tema dei migranti, dell'antirazzismo dei valori da
difendere ha percorso anche i discorsi di Forlan della Cisl e di
Barbagallo della Uil. Su questo Cgil, Cisl e Uil vogliono tenere una
distanza molto chiara con la narrazione di governo: "Sono più i
giovani italiani che lasciano il Paese dei migranti che arrivano" ha