Se il poliziotto penitenziario usa la branda in caserma
deve pagare il conto e l’arretrato

La denuncia polizia penitenziaria Fp Cgil

 

È nota la carenza di personale della Polizia penitenziaria negli Istituti di pena della Repubblica. Nelle strutture lucane il personale è in sofferenza, costretto a turni massacranti non contemplati dalle norme vigenti: in diverse realtà si arriva persino ad espletare turni di 12 – 14 ore continuative.

La grave insufficienza di personale sta mettendo dunque a serio rischio la sicurezza degli Istituti perché non in condizioni da poter assicurare tutti quei servizi istituzionali sanciti con la L. 395|90.

Come se non bastasse al personale di Polizia penitenziaria si richiede un ulteriore sacrificio.

Il nuovo anno ha riservato un’ “amara sorpresa” a tutte quelle poliziotte e poliziotti penitenziari accasermati che, alla luce della predetta circolare ministeriale, dovranno pagare anche il pernottamento presso le caserme, con arretrati da Ottobre 2017, per un totale di 650 euro a poliziotto.

Non è ancora noto a questa organizzazione sindacale il numero degli agenti che fruiscono della caserma per qualsivoglia ragione nelle strutture penitenziarie lucane.

Va sottolineato che il personale risultante accasermato è soggetto e obbligato ad intervenire in qualsiasi momento, del giorno e della notte, in caso di emergenze connesse a esigenze che riguardano la sicurezza delle strutture e quanto altro di rilevanza.

Secondo quanto recita la circolare in questione, chi usufruisce della camera in caserma dovrà corrispondere un onere - cosa che era stata chiarita dal precedente Governo - con il decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio del 2018, sancendo che l’utilizzo degli alloggi collettivi di servizio del personale della Polizia Penitenziaria è a titolo gratuito prevedendo uno stanziamento di fondi ad hoc.

La circolare emessa dalla Direzione Generale del Dap sarebbe giustificata da una errata stima delle risorse economiche stanziate con l’ultimo Def. Nonostante cambino i Governi e nonostante le promesse in campagna elettorale, la politica rimane ancora una volta lontana, se non miope, alle problematiche e alle esigenze dei poliziotti: a che serve, viene spontaneo chiedersi, indossare uniformi delle forze di Polizia da parte di esponenti politici se poi si è così lontani?

La Fp CGIL nazionale, con una nota formale, ha chiesto la sospensione del provvedimento e un incontro urgente con i vertici dell’amministrazione penitenziaria a Roma. Se l’incontro non sortirà gli effetti auspicati la CGIL chiamerà in causa il Ministro della Giustizia. Non si escludono forme di protesta.

p. La segreteria F.P.
Coordinatore Regionale Comparto Sicurezza
G. Morlino