Assemblea Flc Cgil Potenza: contratto ed elezioni RSU
Paolo Laguardia: “Invertita la rotta degli ultimi 10 anni di desertificazione contrattuale e salariale. Si riafferma la centralità del lavoro contrattato e la dignità dei lavoratori della conoscenza”

Rinnovo contrattuale ed elezioni Rsu. Sono stati questi i temi dell’assemblea della Flc Cgil di Potenza, alla presenza di Anna Maria Santoro della segreteria nazionale Flc Cgil, che ha avuto come obiettivo quello di informare i lavoratori della conoscenza circa i contenuti della pre-intesa e favorire momenti di confronto partecipati.
Spiega Paolo Laguardia, segretario generale Flc Cgil Potenza: “Nessun arretramento rispetto alle nostre rivendicazioni, nessun aumento dell’orario di lavoro di cui non si è discusso, nessun inasprimento delle norme disciplinari, le quali sono state rinviate a un’apposita sequenza contrattuale e nessuna svendita di diritti. Anzi, il nuovo contratto conferma e in qualche caso rafforza ed estende il quadro delle tutele previsto nel precedente. Interventi maldestri e unilaterali negli anni hanno nettamente peggiorato le condizioni di lavoro e ridotto la qualità e la quantità dell’offerta formativa e il diritto allo studio, anche per effetto di un massiccio disinvestimento economico e professionale sulla scuola. Nonostante il contratto intervenga su un numero limitato di materie tuttavia pone le premesse per ricostruire la contrattazione e ricondurre alla competenza negoziale il rapporto di lavoro. Credo si tratti di un buon contratto che ci dà la possibilità di invertire la rotta degli ultimi 10 anni di desertificazione contrattuale e salariale e di riaffermare la centralità del lavoro contrattato e con essa la dignità dei lavoratori della conoscenza”.
Questi i punti essenziali del contratto: “L’impianto delle relazioni sindacali è stato rivisto e reso più fluido: anche la contrattazione integrativa, al pari del contratto nazionale, sarà triennale e articolata su tre livelli (nazionale, regionale e di scuola), senza duplicazione di materie tra i diversi livelli a meno che il livello superiore non preveda espressamente di delegare alcune parti a quello inferiore. Agli istituti dell’informazione e della contrattazione è stato aggiunto il confronto, che è una novità per la scuola e tutto il pubblico impiego, che si esercita su alcune materie specifiche (per esempio sull’organizzazione del lavoro che la norma Brunetta avevano invece di fatto sottratto alla contrattazione di scuola) e il cui esito si conclude con un verbale di sintesi tra le parti secondo modalità che le stesse saranno libere di concordare.
In generale siamo riusciti a riconquistare spazi di contrattazione ai vari livelli: a livello nazionale verrà ricontrattata la formazione non solo riguardo ai criteri generali di ripartizione delle risorse ma anche agli obiettivi e alle finalità della formazione, che saranno oggetto di confronto. Analogamente avverrà a livello di scuola dove per la prima volta in assoluto Rsu e dirigenti scolastici contratteranno i criteri di ripartizione delle ricorse nel rispetto degli obiettivi del Pnf. Sempre a livello di scuola saranno contrattati l’orario di lavoro del personale Ata, nonché le ricadute sui processi lavorativi derivanti dall’uso delle nuove tecnologie, si per il personale Ata e in particolare per gli assistenti amministrativi sia per le comunicazioni via web rivolte ai lavoratori, il cosiddetto diritto alla disconnessione.
Saranno inoltre contrattate dalla Rsu le risorse destinate ai compensi accessori, anche non di fonte contrattuale, compreso il famigerato “bonus” e le risorse dell’alternanza scuola lavoro nel rispetto del dettato costituzionale che prevede la contrattazione del salario accessorio”.
Dal punto di vista economico “fermo restando le difficoltà di contesto rese a mio avviso ancor più incerte dopo il voto del 4 marzo – continua Laguardia - siamo riusciti ad andare oltre l’aumento degli 85 euro pari al 3,48% previsti dall’atto di indirizzo. A questo vanno aggiunte le ulteriori risorse da contrattare a livello di scuola: il “fondino” della Finanziaria 2018 e le risorse e la quota rimanente del bonus di merito che verrà destinata alla valorizzazione professionale del personale. Rinunciare a queste risorse e a questo incremento salariale, sia pur contenuto, a pochi mesi dalla scadenza contrattuale, sarebbe irresponsabile rischiando di perdere le risorse su cui la politica potrebbe metterci le mani”.
Altro obiettivo è lo scardinamento della legge 107. “Per noi – riprende Laguardia - vanno rovesciati i paradigmi e i presupposti ideologici su cui questa pessima legge è stata costruita. Metteremo in campo tutti gli strumenti di cui disponiamo, compresa la riproposizione dei referendum, per il suo definitivo superamento. In materia di mobilità non c’è più la chiamata diretta e il trasferimento su ambito che viene assunto direttamente nel contratto collettivo nazionale del lavoro, mettendola al riparo da interventi legislativi”.
In questo contesto le elezione delle Rsu rappresentano l’occasione per “restituire ruolo e funzione ai rappresentanti sindacali, mettendoli nella condizione di poter svolgere al meglio il proprio compito, che è quello di rappresentare i lavoratori direttamente sui luoghi di lavoro, di assumerne le richieste e le esigenze, contribuendo a garantire il giusto equilibrio tra diritti e doveri e concorrendo, in tal modo al buon governo dell’istituzione scolastica. Un modo di essere protagonisti del proprio lavoro. Le Rsu sono un tassello importante per realizzare quella nostra chiara idea di comunità educante il cui scopo è quello di formare cittadini consapevoli, di ridurre le disuguaglianze e dare a tutti le migliori opportunità di crescita”.