Comune di Potenza
Beneficiari del reddito minimo impiegati in Acta

 

Sannazzaro, Fp Cgil: “Si impieghi il reddito minimo per i servizi aggiuntivi dell’amministrazione e non per quelli istituzionali.
Così non vengono tutelati né i beneficiari della misura né i dipendenti Acta”

 

Il segretario della Fp Cgil di Potenza Michele Sannazzaro denuncia l’impiego dai 6 agli 8 beneficiari del reddito minimo di inserimento negli uffici amministrativi dell’Acta. Secondo il segretario una simile decisione da parte del Comune di Potenza innescherebbe una guerra tra poveri oltre ad annullare il principio stesso per il quale è stato istituito il reddito minimo di inserimento.

“Più volte – spiega Sannazzaro – come Fp Cgil abbiamo fatto presente alla Regione Basilicata la necessità di vincolare il contributo previsto dalla misura ai servizi aggiuntivi dei Comuni, tenendo conto che nei servizi istituzionali sono già impiegati dei lavoratori dipendenti delle cooperative o delle aziende che gestiscono gli stessi. All’Acta, però, sta accadendo esattamente il contrario. Il Comune ha deciso di impiegare i beneficiari del reddito minimo nelle mansioni svolte dalla municipalizzata che gestisce la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti in città, impiegando addirittura alcuni di loro negli uffici amministrativi. Il Comune cadrebbe così in contraddizione rispetto al riordino stesso della società, tanto millantato, in base al quale alcuni lavoratori sono stati spostati dall’ufficio al territorio.

L’Acta, invece di provvedere alle nuove assunzioni così come da noi chiesto più volte per far fronte alla raccolta differenziata - specialmente in riferimento ai turni di notte – utilizza i beneficiari del reddito minimo di inserimento impiegando due tipologie di lavoratori diversi per le stesse mansioni, con compensi diversi. Per di più, tenendo conto che l’Acta può assumere solo tramite concorso, l’impiego dei beneficiari del reddito minimo risulta essere finalizzato agli esclusivi tre mesi di contributi previsti, non consentendo a questi ultimi di poter accedere a un’occupazione futura e venendo meno al principio stesso della misura che non consiste nel mero assistenzialismo ma nel reinserimento lavorativo di soggetti svantaggiati. Meglio avrebbe fatto il Comune di Potenza a individuare dei servizi rispondenti ai bisogni dei cittadini e che attualmente non riesce a garantire, prevedendo la possibilità di metterli a bilancio e offrire così un servizio fisso ai cittadini e dare un senso sia a questa misura sia ai lavoratori beneficiari.

Come Fp Cgil – conclude Sannazzaro – chiediamo al Comune di Potenza di ritirare i beneficiari del reddito minimo impiegati in Acta, a tutela di questi ultimi e dei dipendenti dell’azienda”.

Potenza, 28/11/2017