Primo maggio a Matera
La cultura per il lavoro

CGIL, CISL e UIL rilanciano i temi
dei ritardi di Matera 2019, petrolio e reddito minimo d’inserimento

La cultura per il lavoro. È stato questo lo slogan della festa del primo maggio in Basilicata che si è svolta a Matera Capitale europea della cultura 2019 e promossa da Cgil, Cisl e Uil di Basilicata in collaborazione con Fondazione Matera 2019, Polo museale di Basilicata e Conservatorio di musica di Matera che hanno animato il corteo da via Ridola fino a piazza Vittorio Veneto.
“Il primo maggio a Matera – hanno spiegato i segretari provinciali Cgil, Cisl e Uil rispettivamente Eustacchio Nicoletti, Giuseppe Amatulli e Franco Coppola- rappresenta un’occasione straordinaria per rimettere al centro del dibattito le questioni lavoro partendo proprio dalle grandi opportunità rappresentate da Matera 2019, affinché non si tramuti in un’occasione mancata per tutta la nostra regione”.
Hanno aggiunto i segretari regionali Cgil Angelo Summa, Cisl Nino Falotico e Uil Carmine Vaccaro: “Il nostro territorio è attraversato da tantissime emergenze e tra queste c’è anche Matera 2019 che rischia di non essere opportunità ma di stagnare nel rimpallo politico. Il primo maggio a Matera ha questo significato, richiamare la classe politica a partire dal sindaco De Ruggieri e tutto il consiglio comunale affinché si smetta con questo rimpallo di responsabilità e si affronti immediatamente l’attuazione del programma di Matera 2019. Allo stesso tempo chiediamo al presidente Pittella di convocare un incontro regionale perché Matera 2019 sia il tema al centro di tutta la politica regionale”.
I tre segretari si sono soffermati anche sulle questioni relative alle estrazioni petrolifere in Basilicata e al reddito minimo di inserimento.
“Per quanto riguarda l’emergenza petrolio e tutto ciò che sta avvenendo in Val d’Agri – hanno aggiunto Summa, Falotico e Vaccaro - richiamiamo le istituzioni pubbliche e chi in questi decenni non ha strutturato un livello di controllo e monitoraggio adeguato alle proprie responsabilità, portando a un tale punto di rottura. Le rotture si risolvono con l’impegno e la responsabilità. In Val d’Agri è tempo di chiarezza, soprattutto sui livelli di compromissione dell’inquinamento. Chiediamo con urgenza la convocazione di un tavolo di confronto nazionale con sindacati, parti datoriali e governo regionale affinché Viggiano sia un luogo di rilancio dell’economia lucana, in cui ambiente e territori possano convivere, progettando proprio da qui quella transizione energetica necessaria a fronte di fonti energetiche, come le fossili, destinate a finire. Non vogliamo che la Basilicata sia condannata alla sola attività estrattiva. Noi vogliamo oggi progettare un futuro per questa regione”.
Sul reddito minimo di inserimento hanno dichiarato: “Il primo maggio doveva essere la data di entrata in vigore del reddito minimo ma oggi non abbiamo ottenuto ancora alcuna risposta. A distanza di due anni registriamo approssimazioni e incoerenze rispetto a un atto di grande valenza politica e figlio dell’intuizione di Cgil, Cisl e Uil di rimodulare le risorse della carta carburante: 142 milioni di euro che devono stare a servizio dello sviluppo e del contrasto alla povertà e non di altre misure”.